È cominciata alle 14 di oggi, giovedì 11 febbraio, l’odissea per prenotare il vaccino anti-Covid destinato ai 250mila pugliesi dagli 80 anni in su.
La vaccinazione sarà effettuata in ambulatorio o a domicilio gratuitamente, a partire da lunedì 22 febbraio con siero Pfizer o Moderna.
1) La prenotazione per la vaccinazione in ambulatorio può avvenire in tre modi: di persona in farmacia (con tessera sanitaria); o telefonando al CUP delle Asl; via web sul portale PugliaSalute all’indirizzo https://www.sanita.puglia.it/.
Al momento della prenotazione verrà rilasciato un codice diverso a seconda del tipo di prenotazione (ambulatoriale o domiciliare) per proseguire l’iter per la vaccinazione.
2) La vaccinazione a domicilio può essere prenotata in farmacia anche da un incaricato, sempre con tessera sanitaria dell’interessato e delega su carta semplice; o telefonando al CUP.
Chi si prenota verrà ricontattato per fissare l’appuntamento.
Di seguito i numeri telefonici per prenotarsi via CUP
Asl Bari 800. 34. 54. 77
Asl Brindisi 800. 88. 83. 88
Asl Lecce 0832. 197. 99. 11
Asl Taranto 800. 25. 22. 36
Asl Bat 800. 34. 54. 77
Asl Foggia 800.466.222
La prenotazione sarà valida per la somministrazione della prima dose che il paziente riceverà in base al calendario stabilito dalla Regione. La seconda sarà effettuata, invece, su chiamata diretta da parte della Asl.
Dalla Regione invitano a non accalcarsi nelle farmacie. Il servizio è così capillare, dicono, da consentire a tutti di prenotare con calma e di ricevere entro un breve periodo la vaccinazione.
Sono 136 i punti vaccinali che da lunedì 22 febbraio saranno attivi in Puglia, ma la Regione ha ordinato alle Asl che “l’offerta sia progressivamente estesa in tutti gli altri Comuni”.
Il completamento della rete dei punti vaccinali in tutti i Comuni della Puglia dovrà avvenire entro il 28 febbraio.
L’elenco delle sedi e dei punti vaccinali dovrà essere pubblicato sui siti delle Asl.
In merito alle vaccinazioni, l’Asl di competenza non ha ancora attivato tutte le sedi ambulatoriali sul territorio per vaccinarsi. Quindi anziani over 80 sono costretti a recarsi in sedi operative lontane dal comune residente. Causando notevoli disagi fisici e psicologici dei soggetti più fragili.